43 research outputs found

    Progetto di un moltiplicatore a larga banda in tecnologia CMOS

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    Il moltiplicatore analogico è un blocco su cui recentemente è stato posto numeroso interesse. Questo a causa di un suo possibile uso, oltre che in applicazioni tipiche, come il trattamento dei segnali a radiofrequenza, anche in applicazioni innovative come reti neurali o filtri FIR, in cui la crescente complessità computazionale e la contemporanea richiesta di integrazione e basso consumo di potenza ha portato alla ricerca di soluzioni alternative rispetto ai filtri digitali, non in grado di soddisfare entrambi i requisiti. Gli svantaggi della soluzione analogica, che spingono verso l’uso, dove possibile, di soluzioni digitali, sono la ridotta precisione, la presenza di offset, la ridotta immunità ai disturbi e la banda non sempre elevata. Gli sforzi della progettazione di moltiplicatori analogici sono mirati quindi a cercare di minimizzare l’entità di tali svantaggi, oltre che ad ottimizzare le prestazioni dei circuiti realizzati dal punto di vista dell’integrazione e del consumo di potenza. Questo lavoro di tesi riguarda la progettazione di un divisore controllato di corrente da impiegare per la sintesi di moltiplicatori a transconduttanza in tecnologia CMOS. In particolare, l’obiettivo della tesi è stato valutare la possibilità di estendere alle alte frequenze il funzionamento di divisori controllati basati su un principio proposto recentemente. Il blocco divisore di corrente (splitter) si basa sulla cascata di due coppie differenziali e necessita dell’applicazione di una opportuna procedura di dimensionamento per ottimizzarne la linearità rispetto alla corrente di ingresso. Tale procedura è stata sviluppata in ambiente Matlab. Poiché il dimensionamento effettuato secondo i risultati ottenuti dalla procedura contrasta con le specifiche di velocità richieste, è stato raggiunto un compromesso, mediante simulazioni parametriche, fra ampiezza di banda e linearità del circuito. La trattazione è così strutturata: • nel Capitolo 1 viene data una definizione del moltiplicatore analogico. Vengono quindi proposti due possibili criteri per classificare i moltiplicatori analogici, cioè in relazione alla polarità dei segnali di ingresso e al principio di funzionamento. Vengono inoltre descritti i diversi principi di funzionamento e presentati alcuni esempi di realizzazione topologica. Vengono quindi illustrate le principali applicazioni dei moltiplicatori analogici con alcuni esempi di realizzazioni circuitali. Infine vengono presentati i principali parametri per quantificare le prestazioni dei moltiplicatori. • Nel Capitolo 2 viene dapprima illustrato il principio di funzionamento del moltiplicatore e più in particolare del blocco splitter sviluppato in questo lavoro di tesi, quindi viene descritta la procedura sviluppata in ambiente Matlab per effettuare un opportuno dimensionamento di alcuni transistori del blocco splitter in modo da massimizzare l’intervallo di linearità dell’uscita del blocco splitter stesso relativamente ad un ingresso. Vengono quindi presentati i risultati ottenuti dalla procedura e introdotti alcuni vincoli che portano alla scelta di un dimensionamento diverso da quello ottimo dal punto di vista della linearità. • Nel Capitolo 3 viene illustrato il flusso di progetto che ha portato alla scelta della topologia del blocco splitter sulla base della specifica di velocità. Sulla topologia scelta è stato quindi effettuato uno studio approssimato per l’individuazione delle singolarità dominanti del circuito e quindi per individuare alcuni criteri di progetto. Comunque, data la complessità del dispositivo, la progettazione è stata svolta quasi interamente mediante l’ausilio del CAD (simulatore ELDO di Mentor Graphics). Sono state quindi spiegate alcune scelte topologiche ed è stato mostrato come effettuare una parziale compensazione degli effetti della temperatura e degli errori di processo. • Nel Capitolo 4 vengono quindi mostrati i risultati ottenuti dalla simulazione del blocco splitter mediante il simulatore elettrico ELDO, a partire dal dimensionamento. Le analisi effettuate sono state mirate alla valutazione delle prestazioni dello splitter dal punto di vista di velocità, stabilità, linearità, efficacia del controllo del modo comune (la configurazione utilizzata è di tipo fully-differential). È stato quindi simulato l’impiego dello splitter all’interno di un moltiplicatore completo, ottenendo risultati relativamente alla caratteristica di trasferimento del moltiplicatore, alla sua linearità, all’entità del rumore e dell’offset. Il moltiplicatore è stato anche caratterizzato per due sue possibili applicazioni, come mixer e come rivelatore di fase

    Variability-aware design of CMOS nanopower reference circuits

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    Questo lavoro è inserito nell'ambito della progettazione di circuiti microelettronici analogici con l'uso di tecnologie scalate, per le quali ha sempre maggiore importanza il problema della sensibilità delle grandezze alle variazioni di processo. Viene affrontata la progettazione di generatori di quantità di riferimento molto precisi, basati sull’uso di dispositivi che sono disponibili anche in tecnologie CMOS standard e che sono “intrinsecamente” più robusti rispetto alle variazioni di processo. Questo ha permesso di ottenere una bassa sensibilità al processo insieme ad un consumo di potenza estremamente ridotto, con il principale svantaggio di una elevata occupazione di area. Tutti i risultati sono stati ottenuti in una tecnologia 0.18μm CMOS. In particolare, abbiamo progettato un riferimento di tensione, ottenendo una deviazione standard relativa della tensione di riferimento dello 0.18% e un consumo di potenza inferiore a 70 nW, sulla base di misure su un set di 20 campioni di un singolo batch. Sono anche disponibili risultati relativi alla variabilità inter batch, che mostrano una deviazione standard relativa cumulativa della tensione di riferimento dello 0.35%. Abbiamo quindi progettato un riferimento di corrente, ottenendo anche in questo caso una sensibilità al processo della corrente di riferimento dell’1.4% con un consumo di potenza inferiore a 300 nW (questi sono risultati sperimentali ottenuti dalle misure su 20 campioni di un singolo batch). I riferimenti di tensione e di corrente proposti sono stati quindi utilizzati per la progettazione di un oscillatore a rilassamento a bassa frequenza, che unisce una ridotta sensibilità al processo, inferiore al 2%, con un basso consumo di potenza, circa 300 nW, ottenuto sulla base di simulazioni circuitali. Infine, nella progettazione dei blocchi sopra menzionati, abbiamo applicato un metodo per la determinazione della stabilità dei punti di riposo, basato sull’uso dei CAD standard utilizzati per la progettazione microelettronica. Questo approccio ci ha permesso di determinare la stabilità dei punti di riposo desiderati, e ci ha anche permesso di stabilire che i circuiti di start up spesso non sono necessari

    A Sub-kT/q Voltage Reference Operating at 150 mV

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    We propose a subthreshold CMOS voltage reference operating with a minimum supply voltage of only 150 mV, which is three times lower than the minimum value presently reported in the literature. The generated reference voltage is only 17.69 mV. This result has been achieved by introducing a temperature compensation technique that does not require the drain-source voltage of each MOSFET to be larger than 4kT/q. The implemented solution consists in two transistors voltage reference with two MOSFETs of the same threshold-type and exploits the dependence of the threshold voltage on transistor size. Measurements performed over a large sample population of 60 chips from two separate batches show a standard deviation of only 0.29 mV. The mean variation of the reference voltage for VDD ranging from 0.15 to 1.8 V is 359.5 μV/V, whereas the mean variation of VREF in the temperature range from 0°C to 120°C is 26.74 μV/°C. The mean power consumption at 25 °C for VDD = 0.15 V is 26.1 pW. The occupied area is 1200 μm2

    Estudio técnico de las pinturas murales de Germolles: la contribución de las técnicas de imagen

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    [EN] The Château de Germolles is one of the rare palace in France dating from the 14th century. The noble floor is decorated with wall paintings that are a unique example of courtly love spirit that infused the princely courts of the time. After being concealed sometime in the 19th century, the paintings were rediscovered and uncovered in the middle of the 20th century and partly restored at the end of the 1990s. No scientific documentation accompanied these interventions and important questions, such as the level of authenticity of the mural decorations and the original painting technique(s) used in the medieval times remained unanswered. The combined scientific and financial supports of COSCH Cost Action and DRAC-Burgundy enabled to study Germolles’ wall paintings using some of the most innovative imaging and analytical techniques and to address some of the questions raised. The study provided significant information on the material used in the medieval times and on the conservation condition of the paintings. The data collected is vast and varied and exposed the owners of the property to the challenges of data management.[ES] El castillo de Germolles es uno de los raros palacios principescos en Francia que data del siglo XIV. La planta noble está decorada con pinturas murales que son un ejemplo único del amor cortés, ese espíritu que se divulgó en las cortes de la época.Ocultadas desde el fin del siglo XIX, las pinturas fueron descubiertas en la mitad del siglo XXy fueron parcialmente restauradas al finalde la década de 1990. No hay documentación científica queacompañelas intervenciones, y cuestiones importantesse quedaronsin repuesta, en particular el nivel de autenticidad de las decoraciones de las paredes, así como lastécnicaspictóricasutilizadasen laépoca medieval. El apoyo científico y económico de la Acción Cost COSCH y de la DRAC de Borgoña permitió elestudio delas pinturas murales de Germolles con algunas de las técnicas de imagen y analíticasmás innovadoras, con tal de responder a algunas de las cuestiones planteadas. El estudio proporcionó informaciónrelevante en lo que se refiere al material utilizado durante la Edad Mediay sobreel estado de conservación de las pinturas. La toma de datos es ampliay variada, y expuso a los dueños de la propiedad al desafío de la gestión de datos.This project would not have been possible without the financial support by DRAC-Burgundy and the COST Action TD1201: Colour and Space in Cultural Heritage (COSCH) (www.cosch.info) which the authors wish to sincerely thank.Degrigny, C.; Piqué, F.; Papiashvili, N.; Guery, J.; Mansouri, A.; Le Goïc, G.; Detalle, V.... (2016). Technical study of Germolles’ wall paintings: the input of imaging technique. Virtual Archaeology Review. 7(15):1-8. https://doi.org/10.4995/var.2016.5831SWORD18715Giovannoni, S., Matteini, M., & Moles, A. (1990). Studies and developments concerning the problem of altered lead pigments in wall painting. Studies in Conservation, 35(1), 21-25. doi:10.1179/sic.1990.35.1.21Manuel, A., Gattet, E., De Luca, L., & Veron, P. (2013). An approach for precise 2D/3D semantic annotation of spatially-oriented images for in situ visualization applications. 2013 Digital Heritage International Congress (DigitalHeritage). doi:10.1109/digitalheritage.2013.6743752Wefers, S., Reich, T., Tietz, B. and Boochs, F. 2016. SIVT – Processing, Viewing, and Analysis of 3D Scans of the Porthole Slab and Slab B2 of Züschen I. In: S. Campana, R. Sopigno, G. Carpentiero and M. Cirillo, eds, CAA2015. Keep the Revolution Going. Proceedings of the 43rd Annual Conference on Computer Applications and Quantitative Methods In Archaeology. Oxford : Archaeopress Publishing Ltd, pp. 1067-1080

    Gli1/DNA interaction is a druggable target for Hedgehog-dependent tumors

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    Hedgehog signaling is essential for tissue development and stemness, and its deregulation has been observed in many tumors. Aberrant activation of Hedgehog signaling is the result of genetic mutations of pathway components or other Smo-dependent or independent mechanisms, all triggering the downstream effector Gli1. For this reason, understanding the poorly elucidated mechanism of Gli1-mediated transcription allows to identify novel molecules blocking the pathway at a downstream level, representing a critical goal in tumor biology. Here, we clarify the structural requirements of the pathway effector Gli1 for binding to DNA and identify Glabrescione B as the first small molecule binding to Gli1 zinc finger and impairing Gli1 activity by interfering with its interaction with DNA. Remarkably, as a consequence of its robust inhibitory effect on Gli1 activity, Glabrescione B inhibited the growth of Hedgehog-dependent tumor cells in vitro and in vivo as well as the self-renewal ability and clonogenicity of tumor-derived stem cells. The identification of the structural requirements of Gli1/DNA interaction highlights their relevance for pharmacologic interference of Gli signaling

    Early stability and late random tumor progression of a HER2-positive primary breast cancer patient-derived xenograft

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    We established patient-derived xenografts (PDX) from human primary breast cancers and studied whether stability or progressive events occurred during long-term in vivo passages (up to 4 years) in severely immunodeficient mice. While most PDX showed stable biomarker expression and growth phenotype, a HER2-positive PDX (PDX-BRB4) originated a subline (out of 6 studied in parallel) that progressively acquired a significantly increased tumor growth rate, resistance to cell senescence of in vitro cultures, increased stem cell marker expression and high lung metastatic ability, along with a strong decrease of BCL2 expression. RNAseq analysis of the progressed subline showed that BCL2 was connected to three main hub genes also down-regulated (CDKN2A, STAT5A and WT1). Gene expression of progressed subline suggested a partial epithelial-to-mesenchymal transition. PDX-BRB4 with its progressed subline is a preclinical model mirroring the clinical paradox of high level-BCL2 as a good prognostic factor in breast cancer. Sequential in vivo passages of PDX-BRB4 chronically treated with trastuzumab developed progressive loss of sensitivity to trastuzumab while HER2 expression and sensitivity to the pan-HER tyrosine kinase inhibitor neratinib were maintained. Long-term PDX studies, even though demanding, can originate new preclinical models, suitable to investigate the mechanisms of breast cancer progression and new therapeutic approaches

    Adherence issues related to sublingual immunotherapy as perceived by allergists

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    Objectives: Sublingual immunotherapy (SLIT) is a viable alternative to subcutaneous immunotherapy to treat allergic rhinitis and asthma, and is widely used in clinical practice in many European countries. The clinical efficacy of SLIT has been established in a number of clinical trials and meta-analyses. However, because SLIT is self-administered by patients without medical supervision, the degree of patient adherence with treatment is still a concern. The objective of this study was to evaluate the perception by allergists of issues related to SLIT adherence. Methods: We performed a questionnaire-based survey of 296 Italian allergists, based on the adherence issues known from previous studies. The perception of importance of each item was assessed by a VAS scale ranging from 0 to 10. Results: Patient perception of clinical efficacy was considered the most important factor (ranked 1 by 54% of allergists), followed by the possibility of reimbursement (ranked 1 by 34%), and by the absence of side effects (ranked 1 by 21%). Patient education, regular follow-up, and ease of use of SLIT were ranked first by less than 20% of allergists. Conclusion: These findings indicate that clinical efficacy, cost, and side effects are perceived as the major issues influencing patient adherence to SLIT, and that further improvement of adherence is likely to be achieved by improving the patient information provided by prescribers. © 2010 Scurati et al, publisher and licensee Dove Medical Press Ltd

    La varietà austriaca della lingua tedesca Analisi del ruolo rivestito all’interno dell’istruzione scolastica e accademica in Austria

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    La presente tesi intende indagare sul ruolo che la varietà austriaca della lingua tedesca riveste nel contesto dell’istruzione dello stesso Paese, con l’obiettivo di rilevare in che modo e misura le tematiche della variazione linguistica del tedesco e della relativa concettualizzazione pluricentrica siano trattate nelle scuole e università in Austria, e come gli austriaci, qui rappresentati da studenti e insegnanti, considerino la propria varietà. L’elaborato, fornendo un’introduzione alla linguistica variazionale e una panoramica sulla situazione in cui giace la lingua tedesca, con successivo focus sull'Austria, intende appunto approfondire la dimensione di variazione del tedesco caratterizzata dall’esistenza di diverse varietà nazionali di eguale correttezza e valore diffuse nei vari paesi germanofoni, descritta dal modello teorico del pluricentrismo. L’analisi proposta pone le sue fondamenta sullo studio condotto dai linguisti austriaci Rudolf de Cillia e Jutta Ransmayr denominato Österreichisches Deutsch als Unterricht- und Bildungssprache, cui ha seguito la pubblicazione del volume Österreichisches Deutsch macht Schule. Questa ricerca, attraverso varie fasi di rilevazione, ha portato chiarezza su questa questione, non sviluppata in modo esaustivo nella letteratura linguistica tedesca, facendo emergere una carente codificazione della varietà austriaca nei luoghi dell’istruzione, da cui deriva una mancata consapevolezza e conoscenza in materia di lingua sia da parte di docenti "autorità normative linguistiche" e alunni, e la conseguente diagnosi di un "senso di inferiorità linguistico" percepito dagli austriaci, che si traduce in una svalutazione verso la propria varietà

    Are Science Textbooks Free of Cultural Biases?

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